Le Coccole di Chiara

Il progetto

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Una piccola carezza ai bambini speciali

Il progetto Le Coccole di Chiara

Le Coccole di Chiara nasce dall’idea di donare una piccola carezza ai bambini delle terapie intensive e ai loro genitori. In particolare, durante la nostra esperienza con Chiara, ci siamo resi conto di come anche reperire un cappellino e dei vestitini per bambini prematuri possa diventare un’impresa difficile. Ecco perché io e Giovanna, nel ricordo di Chiara, abbiamo deciso di donare, tra l’altro, cappellini, calzini, camicini per il battesimo ai bambini della Tin.

Le Coccole di Chiara

 Questi doni sono il frutto della collaborazione di tanti amici, mamme, nonne che hanno deciso di creare con le loro mani queste coccole, proprio come quelle che medici, infermieri, psicologi, frati e tutto il personale del Policlinico Gemelli hanno donato a noi e soprattutto alla nostra Chiara.

L’Associazione è apartitica non persegue in alcun modo finalità lucrative.

L’associazione Le Coccole di Chiara, nasce a Baronissi, con l’idea di donare una piccola carezza ai bambini delle terapie intensive e ai loro genitori. In particolare, si pone come obiettivo quello di:

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Una piccola carezza ai genitori dei bambini speciali

Genitori Bambini prematuri Le coccole di Chiara

Concepire un figlio, farlo nascere, accoglierlo nel calore delle mura di casa entro pochi giorni dal parto. Questo è ciò che accade nella maggior parte dei casi. Ma a volte si possono verificare dei cambi di programma perché ci si trova difronte a un super eroe che ha fretta di nascere o per una prognosi infausta.

Spesso i genitori di bambini prematuri vivono nella paura costante per il bambino. 

A ciò si aggiunge la necessità di fare la spola tra casa e ospedale per settimane o, in molti casi, la distanza dagli affetti più cari per vivere temporaneamente nei pressi di un ospedale situato lontano da casa. È abbastanza difficile avere una vita quotidiana e un lavoro regolari. Il fulcro di tutto resta il bambino e la sua salute.

Il nostro impegno è anche quello di dare sostegno ai genitori dei bambini speciali, soprattutto a quelli che si trovano davanti all’indecisione di proseguire la loro gravidanza per paura o inconsapevolezza.

In molti casi, anche se le intenzioni sono delle migliori, piuttosto che cercare di dare consigli, forse è meglio ascoltare e basta, senza mai giudicare

Come vivono, cosa pensano i "genitori speciali".

Spesso provano rabbia, sconforto, si sentono in colpa per non fare abbastanza e pensano: “perché è successo proprio a me?” Sono sempre lì, presenti accanto al loro piccolo, a volte senza concedersi grandi pause durante il giorno a vantaggio di notti insonne.

Cosa possono fare loro e cosa possono fare gli altri per sostenerli.

Accettare la situazione: è normale provare una gamma di emozioni come stress, ansia e preoccupazione. Riconoscere questi sentimenti e cercare supporto è importante.

Coinvolgimento: essere coinvolti, da parte degli gli operatori sanitari, nelle decisioni circa le cure del bambino o nel semplice come cambio dei pannolini, l’alimentazione, aiuta a creare un legame. 

Cura canguro terapia: tenere il bambino pelle a pelle favorisce il contatto e la crescita. Chiedere al personale medico come praticarla.

Allattamento: se possibile; allattare al seno fornisce al bambino nutrienti essenziali. Chiedere supporto per stabilire e mantenere la produzione di latte.

Rete di sostegno: costruire una rete di familiari e amici su cui poter contare durante questo periodo può essere di grande aiuto.

Cura di sé: aiutarli a ritagliarsi momenti di relax e cura di sé, come una semplice passeggiata, potrebbe restituire un po’ di ricarica rigenerativa. 

L’obiettivo è prendersi cura del bambino e di sé stessi durante questa fase delicata.
Ogni genitore di un bambino speciale deve arrivare alla consapevolezza
che troverà la forza e il coraggio per gestire questi momenti.